1ª Edizione del TROFEO ROCCO - Darsena di Milano - 22 maggio - Dedicato al nostro atleta

Al via la 1ª edizione del TROFEO ROCCO

Milano – Il 22 maggio nella Darsena di Milano, si terrà la prima edizione del “Trofeo Rocco”, dedicato al nostro atleta.
Un’eccitante sfida con formula match race: 1 vs 1 per una gara colpo su colpo.
Nella Darsena di Milano.
A seguire, brunch alla Canottieri Milano.
Non mancate!

Chi è Rocco

“Rocco è nato a Milano il 21 Gennaio del 2005

Ed è passato nelle acque davanti a Panarea il 25 luglio 2021

 

Frequentava il secondo anno del Liceo Scientifico Orsoline di San Carlo, una scuola molto seria che finalmente lo aveva accolto dando voce alla sua intelligenza e sensibilità speciale.

Lui diceva un posto dove mi sono sentito rispettato. Era ed è molto amato nella sua classe ed è tuttora vivo e presente nella vita quotidiana dei suoi compagni, che studiano con la sua foto ed hanno espressamente chiesto ai loro professori di nominarlo al presente durante le lezioni.

 

Rocco amava imparare, ma non è stato uno studente inquadrato.  Ha sempre avuto una passione speciale per la Natura e per gli animali. Fin da bambino ha ripetutamente detto e scritto che desiderava viaggiare e visitare le bellezze della terra. Ha sempre avuto una immaginazione molto vivace e ed è stato un ragazzo creativo. Ha suonato la chitarra la batteria e gli piaceva molto lavorare al computer con il disegno grafico con ottimi risultati. Ha dimostrato di intuire benissimo la fisica e avrebbe voluto studiare ingegneria negli Stati Uniti.

 

Era bilingue avendo praticato l’inglese da piccolo, sapeva sciare molto bene era appassionato dell’Inter, particolarmente portato per gli sport acquatici. A nove anni non ancora compiuti ha superato tutti i test per il brevetto PADI che gli è stato consegnato più tardi essendo fuori dalle categorie previste.

Come scrisse uno dei suoi maestri di sci quando aveva meno di cinque anni, più che scrivere su Rocco bisognerebbe scrivere di Rocco. Aveva visto giusto essendo sempre stato fuori da qualsiasi schema (anche quello del genio perfetto ) ed avendo sempre sorpreso tutti per la sua capacità di essere sempre in alto e nelle profondità della sensibilità in una maniera mai inquadrabile nella sua età. Eppure è stato un ragazzo che amava la moto ( si era comprato il KTM con i suoi risparmi e lavoretti ) il sushi, amava moltissimo cucinare e le ricette, voleva stare con gli amici.

 

La cosa più importante per Rocco è sempre stata l’amicizia. Per lui al primo posto.

Pochissime parole, molti sorrisi. Molta capacità di ascolto.

Sempre la condivisione.

Ha avuto il talento di parlare alla parte migliore di chi aveva davanti identificandola con un fiuto preciso ed infallibile, quanto naturale. La sua capacità di amare trascendeva ogni categoria. Cosa che tutti hanno riconosciuto. Ogni cosa l’ha sempre fatta prima per amore. Quando era stanco e non aveva voglia di andare agli allenamenti, andava per non deludere gli altri. Sulla parete della sua camera ha scritto : I STOP WHEN I FINISH, NOT TIRED. La frase di M. Alì che rileggeva per superare i momenti di fatica. La frase che ripeteva più spesso era “Grazie mille”.

Senza fine grazie mille.

 

Non c’è una foto in cui non sorrida o non faccia il pollice in su.

Non voleva trasmettere negatività ma INCORAGGIARE , a prescindere da come si sentiva lui.

I soli momenti in cui l’ho visto scoraggiato era quando c’era qualcuno che litigava. Non gl’importava con chi. Andava via in silenzio.

Grande amore della sua vita il suo cane Peggy.

 

Il Trofeo Rocco

L’idea del trofeo è nata da mio fratello Vincenzo (lo zio di Rocco), che l’ha condivisa subito con me ed insieme a lui e a Francesco Fumagalli l’abbiamo portata avanti.

Il canottaggio è stato un banco di prova e di crescita per Rocco, la Canottieri Milano la sua seconda casa, la squadra il luogo dove ha trovato i suoi primi amici, a cui si sono aggiunti quelli del liceo. I suoi amici prediletti sono Paolo, Olmo e Michele e anche Francesco.

Ma era amico di tutti. Sempre davanti a tutti sempre pronto a fare il primo passo.

 

Rocco diceva che la cosa più bella del mondo è remare sul Naviglio mentre il sole scende e ha adorato incontrare le anatre con i cuccioli e ha salvato diversi ricci come sanno in portineria della Canottieri. Sempre però nel suo modo speciale, che pareva improvvisato ed era unico.

Nel cappello per esempio.

 

Il Canottaggio incarna alla perfezione la purezza di Rocco, la vicinanza dei suoi amici tutti – non solo della sua categoria – è talmente importante per lui e lui a sua volta è talmente importante che non si poteva pensare di interrompere solo perché fisicamente Rocco non è sulla terra. Sappiamo, so che per lui al numero uno c’è il volersi bene il ricordarsi degli altri e così in questo spirito io, mio fratello i suoi compagni tutti e gli allenatori crediamo in questo modo di vivere che Rocco ha sempre rispettato e vissuto.

Le persone speciali le riconosci perché non pensano di essere speciali. Lo sono e basta e non pensano a sé ma alla squadra e anche quando si allenano lo fanno per gli altri.

Se si vince meglio ma la cosa importante è dare. Questo è un poco di Rocco.

Non tutto e questo è nello sport.

Un cuore grande fa un grande atleta e un grande uomo come io come noi sappiamo sia questo giovane uomo che è un vero esempio per tutti.”

1° Trofeo Rocco 2022 Manifesto